Lectio – Leverano
Fabio Antonio Bellanova, 22 anni, seminarista 3 anno.
Il regno dei cieli non si può possedere, non è un bene immobile che si può ottenere. Il regno dei cieli è dentro di noi, basta scoprirlo, riconoscerlo, viverlo.
Il giovane ricco sente una mancanza nella sua vita e vuole riempire questo vuoto, chiede cosa fare per possedere la vita eterna; non comprende che la vita eterna è già qui, è come si vive! Gesù gli chiede “perché mi chiami buono?” e continuando “nessuno è buono se non Dio solo”, questo non per dire che Lui non lo sia. Con quel “perché” intende: per cosa mi chiami buono? E afferma che nessuna cosa è buona se non Dio solo.
Ogni uomo è buono perché Dio inabita in ciascuno di noi; niente si può anteporre alla persona umana, quindi per ereditare la vita eterna non si deve fare qualcosa, perché la si eredita perché si è figli. Ognuno di noi è regno di Dio!
Alessandro Zecca, 21 anni, Parrocchia Madonna della Consolazione.
Questa sera abbiamo vissuto un momento di riflessione sul brano del Vangelo del giovane ricco, guidato da don Giuseppe D’Alessandro. Il concetto attorno alla quale è ruotata la riflessione è stato quello della piccolezza. Spogliarci di ogni ricchezza riconoscendoci veri FIGLI di Dio è la chiave per la vita eterna. Un Padre che ci ama per ciò che siamo, nella nostra povertà. L’amore intriso nello sguardo con cui Gesù fissa il Giovane ricco è stimolo per ognuno di noi, un amore che va oltre. L’amore da cui ripartire nelle nostra vita.
Come tutti i salmi finiscono in Gloria, anche il nostro incontro si è concluso con un momento di condivisione e fraternità interparrochiale.