Con la MG19 vogliamo aiutare i giovani a vivere le proprie domande esistenziali, a rischiare con coraggio di farsi abitare da esse per imparare a scegliere davvero ciò che vale la pena vivere, eludendo i condizionamenti che oggi tendono ad anestetizzare la capacità di interrogarsi.  L’esperienza della MG19 vuole essere proprio un’occasione per ricordarci che siamo abitati da queste domande e per esercitarci a farle emergere, mettendoci in cammino per cercarne una risposta.

#askYourself (interrogati) è l’hashtag che ci aiuterà a rintracciare tutti i temi e tutte le provocazioni che possono aiutare i giovani a porsi domande di senso.

#askYourself per capire quale direzione sta prendendo la tua vita.

#askYourself per metterti in dialogo con il mondo che ti circonda.

#askYourself perché l’altro è, con la sua stessa vita, un interrogativo che chiede ascolto e che mi impegna in una risposta all’insegna della carità evangelica.

#askYourself per cogliere quale domanda Dio sta rivolgendo nella tua vita.

#askYourself per ascoltare i tuoi desideri più profondi che posso costruire il senso della tua vita.

#askYourself per decidere per chi vale la pena giocarti la vita fino in fondo.

#askYourself per scoprire insieme agli altri, agli adulti come ai tuoi coetanei, quali sono le risposte alle domande che ti porti dentro.

 

Per chi sono io? È la domanda che papa Francesco ha rivolto ai giovani per invitarli a pensare la propria vita nell’orizzonte vocazionale della missione: «Tante volte, nella vita, perdiamo tempo a domandarci: “Ma chi sono io?”. Tu puoi domandarti chi sei tu e fare tutta una vita cercando chi sei tu. Ma domandati: “Per chi sono io?”» (Francesco, Discorso nella Veglia di preghiera in preparazione alla Giornata Mondiale della gioventù, Basilica di Santa Maria Maggiore, 8 aprile 2017). Proprio questa domanda illumina in modo profondo le scelte di vita, perché sollecita ad assumerle nell’orizzonte liberante del dono di sé (cf. Documento Finale del XV Sinodo dei Vescovi, 69).

 

L’icona biblica

 

Che cosa devo fare?

Mc10,17-22 (|| Mt 19,16-22;  Lc 18,18-23)

 

«Gesù educa alla fede attraverso le domande, piuttosto che attraverso parole assertive»[1]. Gesù stesso è una domanda. La sua vita lo è. Così accade che un giovane, guardando a Gesù, al suo ministero di predicazione e a ciò che compiva, gli va incontro e lo interroga sul senso della vita. Gesù accetta di fermarsi, di interrompere la sua predicazione e il suo cammino. Ascolta la domanda del giovane: cosa devo fare per avere una vita ricca di senso, una vita piena, una vita che porti a impegnare il proprio futuro. Dice Luciano Manicardi, «Gesù risponde con una contro-domanda, che sollecita il giovane ad andare a fondo delle motivazioni della sua ricerca. Non gli dice che cosa deve fare (discorso moralistico e impositivo), non si mette a esortarlo (paternalismo), ma lo rinvia a se stesso, facendo un atto di fiducia nel giovane»[2]. È come se gli chiedesse di osare la sua interiorità, perché in essa potrà trovare le risposte e le indicazioni per il futuro della propria vita. Ma al tempo stesso Gesù gli dona il suo tempo e le sue energie, gli dona il suo amore («lo amò» Mc 10,21), «prepara le condizioni affinché il giovane possa compiere il cammino interiore a cui lo ha appena invitato.

 

Per approfondire il tema scarica qui il file.

Leggi la lectio divina sull’icona biblica della MG19.

 

[1] E. Ronchi, Le nude domande del vangelo. Meditazioni proposte a Papa Francesco e alla curia romana, San Paolo, Cinisiello Balsamo (MI) 2016, 10. Scorrendo le pagine dei 4 vangeli emergono 220 domande di Gesù rivolte ai discepoli, ai malati, agli stranieri, agli amici e agli avversari.

[2] L. Manicardi, La vita interiore. Dimensioni creative dell’esperienza umana, EDB, Bologna 2014,  10-11.